Rigetti in mare ed azioni di accompagnamento nell'area del distretto Alto Adriatico (Progetto Rada)
Programma
PSL Asse 4 - Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013 “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” Reg. (CE) del Consiglio n. 1198/2006
Descrizione del progetto
I rigetti in mare (ossia la pratica di gettare fuori bordo i pesci catturati accidentalmente) costituiscono circa il 23% delle catture totali, ma in alcuni settori e territori tale cifra risulta addirittura più elevata.
Tale pratica sarà gradualmente eliminata tra il 2015 ed il 2019, con un preciso calendario di attuazione e in combinazione con alcune misure di accompagnamento: i pescatori avranno l’obbligo di sbarcare tutte le specie catturate.
La nuova regolamentazione è motivata dalla volontà di disporre di dati più affidabili sugli stock ittici e di indurre i pescatori ad evitare le catture accidentali, avvalendosi di soluzioni tecniche quali l’uso di attrezzi da pesca più selettivi. Tuttavia se la nuova legislazione permette una pesca più sostenibile, la categoria subirà notevoli conseguenze sul piano organizzativo ed economico.
Gli obiettivi del progetto sono pertanto quelli di garantire la sostenibilità ambientale, economica, sociale ed occupazionale della attività di pesca nell’Unione Europea e di indagare, nel contesto del Distretto Alto Adriatico, la fattibilità di un piano specifico sul rigetto in mare e di predisporre alcune azioni di accompagnamento.
Inoltre si potrà prevedere il raggiungimento di un tasso di sfruttamento di tutti gli stock ittici compatibile con il rendimento massimo sostenibile (MSY) entro il 2015 e comunque al massimo entro il 2020.
Con questo progetto si potrà fornire un prezioso strumento allo Stato Membro che dovrà elaborare dei piani pluriennali contenenti misure tecniche di gestione delle attività di pesca per una o più specie collegate (pesca multi-specifica) per la conservazione e gestione di alcuni stock ittici e per raggiungere il massimo sostenibile.
Ulteriore scopo del progetto sarà quello di individuare le zone di stoccaggio dei rigetti sbarcati e la loro destinazione finale tenendo presente che i rigetti sbarcati non possono essere utilizzati per il consumo umano diretto ma per la trasformazione in farina ed olio di pesce, alimenti per animali, prodotti farmaceutici e cosmetici.
Obiettivi del progetto
Garantire la sostenibilità ambientale, economica, sociale ed occupazionale della attività di pesca nell’Unione Europea e di indagare, nel contesto del Distretto Alto Adriatico, la fattibilità di un piano specifico sul rigetto in mare e di predisporre alcune azioni di accompagnamento.
Raggiungimento di un tasso di sfruttamento di tutti gli stock ittici compatibile con il rendimento massimo sostenibile (MSY) entro il 2015 e comunque al massimo entro il 2020.
Fornire un prezioso strumento allo Stato Membro per l'elaborazione dei piani pluriennali contenenti misure tecniche di gestione delle attività di pesca per una o più specie collegate (pesca multi-specifica) per la conservazione e gestione di alcuni stock ittici e per raggiungere il massimo sostenibile.
Individuazione di zone di stoccaggio dei rigetti sbarcati e loro destinazione finale tenendo presente che i rigetti sbarcati non possono essere utilizzati per il consumo umano diretto ma per la trasformazione in farina ed olio di pesce, alimenti per animali, prodotti farmaceutici e cosmetici.
Attività del progetto
- analisi della normativa vigente (comunitaria, internazionale – estesa a Slovenia e Croazia – nazionale e regionale): pubblicazione di un dossier di approfondimento, casi studio e selezione delle normative applicabili al Distretto Alto Adriatico
- analisi delle innovazioni da apportare ai pescherecci per migliorare la selettività degli attrezzi, le criticità e le indicazioni sui miglioramenti possibili, per le specie di riferimento dell’Alto Adriatico
- analisi dei possibili utilizzi (trasformazione in farine di pesce, alimenti per animali, utilizzi a fini caritativi, ecc.) delle catture accessorie, relative stime e mercati e studio della creazione di fondi da alimentare con una parte dei proventi delle catture accidentali per migliorare la selettività degli attrezzi
- analisi del percorso amministrativo e gestionale del rifiuto (documentazione, gestione in banchina, smaltimento, trasporti, immagazzinamento, ecc.), elaborazione di piani di gestione dei rifiuti portuali in ogni ambito GAC/marineria ed analisi dei possibili strumenti di controllo e documentazione semplificati
- elaborazione di un piano pluriennale per il rigetto nell’ambito del Distretto Alto Adriatico, tarato sulla specificità ambientale dell’Alto Adriatico (specie interessate, norme sulla documentazione delle catture, taglie minime, esenzioni, ecc.) e assistenza tecnica per l’adozione del Piano nelle sedi competenti
- attuazione di un percorso di accompagnamento presso le istituzioni per analizzare le normative relative ai divieti di cattura e vendita in tutta la filiera, di esemplari sottotaglia
- azioni verso il consumatore per incentivare il ventaglio delle specie consumate
- pubblicizzazione dei risultati, predisposizione di un dossier finale, organizzazione di workshop
Beneficiario
GAC CHIOGGIA E DELTA DEL PO in partenariato con VeGac, GAC Distretto Mare Adriatico, GAC marinerie di Romagna e GAC Friuli Venezia Giulia
Importo del progetto
142000Importo finanziato
42000Area tematica
Impresa e sviluppo
Zona d'intervento
Distretto Alto Adriatico della Pesca