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  30 dicembre 2022
DIC302022

CETACEI, TARTARUGHE E UCCELLI MARINI, FINALMENTE UN “PROTOCOLLO OPERATIVO” PER LA SALVAGUARDIA E LA GESTIONE IN CASO DI CATTURE ACCIDENTALI NEL BACINO DELL’ALTO ADRIATICO

CETACEI, TARTARUGHE E UCCELLI MARINI, FINALMENTE UN “PROTOCOLLO OPERATIVO” PER LA SALVAGUARDIA E LA GESTIONE IN CASO DI CATTURE ACCIDENTALI NEL BACINO DELL’ALTO ADRIATICO

Nella mattinata di ieri 29 dicembre, presso la Sala Lampadari della Sede Municipale della Città di Chioggia, si è svolto l’incontro di presentazione degli esiti del Progetto di Cooperazione Interterritoriale “TARTA-TUR 2 Riconciliazione tra attività di pesca, acquacoltura e specie protette: valutazioni e linee guida per la soluzione di conflitti tra le attività ittiche e le specie Caretta caretta, Tursiops truncatus e specie ittiofaghe nell’Alto Adriatico”. Tale incontro, organizzato dal Presidente del FLAG GAC Chioggia Marco Spinadin di concerto con il Sindaco del Comune di Chioggia Mauro Armelao, ha visto la partecipazione oltre che dell’amministrazione comunale e del FLAG anche del Consigliere della Regione del Veneto Marco Dolfin e di esperti ricercatori e professionisti del settore pesca e acquacoltura, fra cui il dott. Massimo Bellavista che ha illustrato il progetto e animato la discussione con i presenti a partire dagli esiti maturati dal progetto medesimo.

Il progetto TARTA TUR 2, che capitalizza gli esiti del precedente TARTA TUR 1, è stato realizzato da un partenariato di quattro FLAG italiani (Fisheries Local Action Group): il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna con ruolo di capofila, il FLAG Veneziano, il FLAG GAC Chioggia Delta Po e il FLAG GAC FVG. TARTA TUR 2 è stato finanziato dal Fondo Europeo per le Attività Marittime e Pesca – FEAMP 2014/2020 e si è posto lo scopo di affrontare i problemi generati dal conflitto dell'uso degli spazi marini in ambito costiero. In particolare, si è riferito alle interazioni tra attività di pesca professionale e tutela delle aree di riproduzione di alcune specie protette (Caretta caretta, Tursiops truncatus) e altre specie ittiofaghe, perseguendo l’obiettivo di armonizzare dati e procedure tecniche ed operative nelle aree costiere di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Il tema è di grande interesse per il bacino dell'Alto Adriatico dove sono state istituite nuove aree di tutela ambientale. Il progetto, realizzato con la collaborazione scientifica del Dipartimento di biomedicina comparata e alimentazione dell’Università di Padova, ha previsto una prima fase di ricognizione e indagine tra gli operatori del settore per inquadrare la problematica di interazione tra pesca e specie protette e valutare lo stato d’incidenza, a cui è seguita un’analisi socioeconomica della pesca marittima nelle aree interessate. I dati raccolti hanno contribuito a definire le linee guida e un protocollo operativo, quali strumenti utili che forniscono indicazioni e raccomandazioni sulla procedura da adottare in caso di cattura accidentale delle specie protette, specificando possibili soluzioni operative e sistemi di valutazione del danno provocato dagli attrezzi di pesca.

Ad aprire i lavori proprio il Sindaco della Città di Chioggia Mauro Armelao che si è espresso con grande interesse rispetto agli obiettivi raggiunti dal progetto, evidenziando che “è di fondamentale importanza ora la formazione degli operatori dei settori pesca ed acquacoltura, affinché possano recepire queste linee guida e applicare il protocollo operativo nella loro pratica quotidiana, diventando i veri custodi del nostro mare” ed aggiungendo che “è altrettanto importante però che sia riconosciuto con forme di premialità il lavoro dei pescatori a tutela della biodiversità marina”.

Nel pomeriggio sempre del 29 dicembre, lo stesso tipo di incontro si è svolto a Porto Tolle ed è stato ospitato dal Sindaco Roberto Pizzoli e dall’Assessore alla Pesca Tania Bertaggia.

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